Monday, September 29, 2008

Rosarot und Himmelblau I

Rosarot und Himmelblau I Raccolta di oggetti dalle collezioni di Bolzano, a cura di Lisa Trockner, Bolzano Da domenica 14 a venerdì 19 settembre
Pagine di letteratura, psicologia e filosofia sono state scritte su una delle arti che sin dall'antichità hanno rapito l'uomo. Collezionare è un impluso irrefrenabile, un modo per esplorare il mondo nelle sue manifestazioni più varie e curiose e tenerne memoria. Per omaggiare questa pratica nella sua totalità, Tabula Rasa organizza due esposizioni di collezioni provenienti dalla provincia di Bolzano. Rosarot und Himmelblau, questo il nome del progetto a cura di Lisa Trockner. La prima mostra aprirà i battenti sabato 14 e sarà aperta al pubblico sino a venerdì 19. Il tavolo sarà imbandito con 250 caffettiere di proprietà della Sig.ra Ines Zöschg di Merano. Ho incominciato a collezionare caffettiere negli anni '90 per caso, dice la Sig.ra Zöschg, in casa avevo solo una vecchia macchina che non funzionava, così ne ho comperata un'altra usata, anche quella non funzionava. È l'inizio della collezione che ora conta 250 pezzi da ogni parte del mondo. Me le portano le amiche, alcune fra loro sono collezioniste: per esempio un'amica di Ferrare ha oltre 2000 cucchiaini, quando io ne trovo uno che le manca glielo porto e lei fa lo stesso con me... Quando gli chiediamo cosa ne pensa la famiglia, la signora ci risponde con il sorriso: all'inizio nessuno era interessato e mi prendevano per una raccoglitrice di cianfrusaglie, ora ne sono tutti appassionati ed anzi ne vanno fieri, soprattuto di questa, e ci mostra una fantastica caffettiera di New Orleans.

Floating Territories and Building Transmissions

Floating Territories: Book Presentation Presentazione di un libro edito da Nico Dockx, Germana Jaulin e Chiara Parisi basato su “un giornale di bordo” che raccoglie le conversazioni tra Nico Dockx, Yona Friedman, Helena Sidiropoulos e Jochem Vanden Ecker, sul progetto Floating Territories. Sabato, 13 settembre, ore 18 Building Transmissions: Sound Performance Una performance sonora di Kris Delacourt, Nico Dockx e Krist Torfs, e il lancio di un disco in vinile di 12” connesso all’installazione di TEUFELSgroup per The Rest of Now. Sabato, 13 settembre, ore 21
La sperimentazione musicale continua con Building Transmissions: Sound Performance dalle ore 21, di, Nico Dockx, Kris Delacourt e Krist Torfs, che occuperanno Tabula Rasa con una performance sonora. Building Transmissions è un collettivo emergente fondato nel 2001da Nico Dockx con Kris Delacourt e Peter Verwimp che produce documenti audio-visivi sperimentali, architetture sonore, performance di improvvisazione dal vivo e installazioni multi-media. Nella loro pratica artistica, riflettono sulle possibilità della produzione artistica e della circolazione di idee in relazione con testo, immagine e suono. Building Transmissions ricorre a un’ampia gamma di strumenti acustici, associati a registrazioni all’aperto e elettronica. Il corpo fisico e i suoi movimenti si materializzano attraverso l’interazione di dati fermi e in movimento, che creano intersezioni tra tempo, memoria e movimento, universi in cui il pubblico e il privato si uniscono, e le proprie esperienze personali divengono emblematiche dello spirito del tempo. Poco prima del concerto di Building Transmission, Tabula Rasa ospiterà un altro evento che coinvolge Nico Dockx: Floating Territories: Book Presentation, alle 18. Una presentazione sotto forma di dialogo informale, di un libro edito dallo stesso Nico Dockx, in collaborazione con Germana Jaulin e Chiara Parisi, basato su “un giornale di bordo” che raccoglie le conversazioni tra Nico Dockx, Yona Friedman, Helena Sidiropoulos e Jochem Vanden Ecker, sul progetto Floating Territories. Yona Friedman, uno dei più noti architetti al mondo, ha attraversato la II Guerra Mondiale sfuggendo ai rastrellamenti nazisti ed è vissuto per circa un decennio in Israele ad Haifa, per poi stabilirsi definitivamente a Parigi nel 1957. Egli sostiene i principi di un’architettura capace di comprendere le continue trasformazioni che caratterizzano la mobilità sociale, basata su “infrastrutture” che prevedono abitazioni e norme urbanistiche passibili di essere create e ricreate, a secondo dell’esigenza degli abitanti e dei residenti.

Building Instruments: The Bolzano / Bozen Sessions

Building Instruments: The Bolzano / Bozen Sessions With Espen Sommer Eide, Bergen Espen Sommer Eide, artista, musicista e filosofo che vive a Bergen, ha sviluppato un metodo per la costruzione collettiva di strumenti improvvisati per la musica elettronica, usando dischi per grammofono, giradischi, pezzi di amplificatori, sub-woofers, ecc. Il processo di creare gli strumenti prosegue con la creazione della musica stessa. Nel corso di The Bolzano / Bozen Sessions, Sommer Eide costruisce gli strumenti per fare musica sopra e attorno al lungo tavolo insieme ad amici, amanti della musica acustica ed estimatori della musica elettronica provenienti dalla regione. Venerdì, 12 settembre
BOLZANO – Il nuovo week-end di Tabula Rasa propone tre esperienze di respiro internazionale, che investono nuovi orizzonti sonori e letterari, nella cornice di The Rest of Now. Si parte il pomeriggio di venerdi´12 con Building Instruments: The Bolzano / Bozen Sessions, un workshop con Espen Sommer Eide. L'artista, filosofo e musicista norvegese ha sviluppato un metodo per la costruzione collettiva di strumenti improvvisati per la musica elettronica, e intorno al lungo tavolo di Tabula Rasa alterera´ vecchi 33 giri provenienti dagli archivi di Radio Tandem e portati dai partecipanti. Il pubblico e´ invitato a contribuire attivamente alle varie fasi della costruzione di questi originalissimi dischi alterati, che verranno poi donati ai partecipanti, un residuo suonabile nei loro vecchi giradischi. L’evento culminera´in un mini concerto serale dove Espen si esibirà con questi strumenti nuovi ed unici, dando vita a musica sperimentale.
La musica elettronica di Espen Sommer Eide invade l’ex-Alumix. Tabula Rasa, lo special project di Manifesta 7 dal ricchissimo programma di eventi, porta a Bolzano una ventata di novita´. Venerdi´12 settembre a partire dalle ore 16 il lungo tavolo ormai simbolo di Tabula Rasa ospita la genialita´del norvegese Espen Sommer Eide, un talentuoso sound artist e filosofo, meglio conosciuto con lo pseudonimo Phonophani, e come membro della band Alog. Eide ha ricevuto riconoscimenti prestigiosi in Scandinavia, ed e´stato in tour in giro per l’Europa e gli Stati Uniti. Ha inciso tre dischi da solista, un album omonimo (1998), Genetic Engineering (2001) e Oak or Rock (2004), mentre sono quattro i lavori con la sua band Alog: Red Shift Swing (1999), Duck-Rabbit (2001), Miniatures (2005) e Amateur (2007). Dicono di lui: “Uno degli esempi di elettronica piu`aggraziati e eccitanti in giro, a conferma della sua importanza tra i musicisti piu´ seguiti nel panorama dell'elettronica Scandinava” (Milkfactory - UK) e “Un intrico di linee e un mix di linguaggi musicali: Techno, minimalismo, elettronica, post-rock. Originale, derivativa, spontanea e artificiale “ (Julian Cowley, The Wire Magazine, UK). L’artista si esprime anche attraverso installazioni sonore in risposta alla specificita´del luogo dove si tengono le performance. Le sue sonorita´, descritte da The Wire come “il prodotto di un gruppo di persone colpite da amnesia e appena risvegliate da un sonnellino, in una stanza piena di vecchi strumenti, e che lentamente cercano di riprendere confidenza con tali strumenti e le loro possibili funzioni musicali” rappresentano la base concettuale dell’esperienza proposta per Tabula Rasa.
In Building Instruments: The Bolzano / Bozen Sessions, Espen Sommer Eide condurra´infatti un workshop per la costruzione collettiva di strumenti improvvisati per la musica elettronica, alterando vecchi 33 giri portati dai visitatori o, per chi non ne avesse, ce ne sono di offerti da Manifesta 7. Il pubblico e´ invitato a contribuire attivamente alle varie fasi della costruzione di questi originalissimi dischi alterati, poi donati ai partecipanti, un cimelio suonabile con il proprio giradischi. L’evento culminera´in un mini concerto serale dove Espen si esibirà con questi strumenti nuovi ed unici, dando vita a musica sperimentale. Decisamente un evento raro, da non perdere, per tutti gli amanti della musica sperimentale, per chi e´attratto da invenzioni bizzarre e da nuove sonorita´ lontane dal solito venerdi´sera di Bolzano. Building Instruments: The Bolzano / Bozen Sessions- ore 15 - 21 – aperitivo ore 18.30 seguito dal mini-concerto. TABULA RASA- Eventi Gratuiti presso l' Ex-Alumix di Via Volta 11, Zona Industriale, Bolzano.

Come stabilizzare un tavolo traballante, o il Teorema di Bolzano.

Come stabilizzare un tavolo traballante, o il Teorema di Bolzano. Una performance di matematica per illustrare il teorema di Bolzano e le sue curiose applicazioni, di Andrea Caranti, Trento. Giovedì, 11 settembre, ore 18
BOLZANO – Continuano gli eventi di Tabula Rasa, special project di Manifesta 7 The Rest of Now, in collaborazione con artisti locali e internazionali. Giovedì 11 settembre alle ore 18, il lungo tavolo progettato da Nikolaus Hirsch e Michel Müller ospita Come stabilizzare un tavolo traballante, o il Teorema di Bolzano. Tale teorema non deve però il suo nome alla città, bensì a un illustre matematico della Praga dell’Ottocento… Analisi matematica e arte contemporanea rappresentano un binomio quantomeno insolito, che non poteva però mancare nel grande contenitore di Tabula Rasa, lieta di ospitare una singolare performance di analisi matematica ad opera di Andrea Caranti, Professore di Algebra presso il Dipartimento di Matematica dell’ Università degli Studi di Trento.
Caranti parte con una originale dimostrazione del Teorema di Bolzano, questa volta non ricorrendo alla canonica lavagna universitaria, ma scrivendone le equazioni lungo gli 11,50 metri del tavolo, e si continua illustrando la più curiosa delle applicazioni di questo teorema, un metodo infallibile per risolvere un problema che affligge i più: il tavolino traballante. Una dimostrazione pratica dell’applicazione aiuterà a spiegarne meglio le dinamiche.

Monday, September 15, 2008

Interpretation Laboratory II

Interpretation Laboratory II Recensione orale di Manifesta 7 con 10 curatori, moderata da Elvira Vannini, Bologna Dopo una conversazione a porte chiuse, 14 giovani curatori italiani presenteranno al pubblico una recensione di Manifesta 7. Mercoledì 10 settembre, aperto al pubblico dalle ore 15

Una riflessione più specificamente “di settore” è quella proposta invece all’interno di Intepretation Laboratory II, in programma il 10 settembre. Tabula Rasa in questo caso offrirà i propri spazi a un gruppo di giovani curatori italiani. I curatori si riuniranno a porte chiuse per discutere di tutte e quattro le mostre di Manifesta 7. Il dibattito ruoterà attorno ad alcuni fra i temi più interessanti per la disciplina curatoriale e i prossimi sviluppi della pratica espositiva: qual'è il ruolo delle grandi mostre a cadenza regolare nel sistema dell'arte contemporanea, sono esse ancora veicolo di innovazione o piuttosto sono ormai vincolate ai meccanismi del mercato? Quali sono le ragioni future di Manifesta, una fra le Biennali più sperimentali dell'ultimo ventennio, nel mondo globalizzato? E ancora, quali gli azzardi di Manifesta 7 meritevoli di attenzione? Quali gli elementi critici da sottolineare? Cosa non è piaciuto? Maturata un’opinione complessiva, Tabula Rasa sarà aperta al pubblico dalle ore 15 per una recensione pubblica in cui le opinioni e le riflessioni saranno sintetizzate e verranno messe a confronto. Tabula Rasa è un progetto a cura di Denis Isaia presso l'Ex-Alumix di Bolzano, la discussione del Laboratorio di Interpretazione sarà moderata da Elvira Vannini, critica e curatrice indipendente di Bologna. Interverranno insieme a Denis Isaia e Elvira Vannini i giovani curatori Chiara Agnello, Katia Anguelova, Marco Baravalle, Eva Fabbris, Antonio Grulli, Caterina Iaquinta, Matteo Lucchetti, Cristina Natalicchio, Francesca Pagliuca, Paolo Plotegher, Angela Serino e Elisa Tosoni.

rassegna stampa- da Alto Adige- Pagina 47- cultura e societa´ CURATORI PERPLESSI Tabula Rasa, Fortezza pero´piace a tutti Di Roberto Rinaldi Manifesta7? “Troppo timida e sottotono!” – la definisce cosi´ - Cristina Natalicchio, curatrice della Galleria Civica di Trento, “ma non vogliamo parlare di fallimento. Manifesta atraversa un periodo di ripensamento trattandosi di una biennale militante, sperimentale e non normalizzante”. Antonio Grulli, curatore indipendente:”Dopo sette edizioni Manifesta e´diventata stanca. L’obiettivo era di farla nomade in territori cosiddetti sconosciuti, in terre che ospitano convivenze di confine”. Sono alcune delle riflessioni scaturite dall’incontro fra giovani curatori che si sono riuniti per discutere l’impatto di Manifesta7 in regione, ponendo il quesito:”Ha disatteso le nostre aspettative o centrato l’argomento?”. L’invito e´partito da “Tabula Rasa”, il progetto speciale affidato a Denis Isaia, assistente del progetto curatoriale di Bolzano, una delle quattro sedi della biennale europea d’arte contemporanea, ospitata nell’edificio ex-Alumix. Una disamina critica della manifestazione che non sta riscuotendo il successo di pubblico sperato. L’altro pomeriggio negli spazi espositivi i visitatori si contavano sulle dita di una mano, mentre il “laboratorio interpretativo”, moderato da Elvira Tannini, curatrice indipendente di Bologna, affrontava una discussione basata su diversi quesiti, tutti mirati a capire cosa e´piaciuto e cosa non e´stato capito in Manifesta7. Interrogativi quali:”Il carattere nomade e la sua esistenza itinerante permettono a Manifesta di rinnovarsi e reinventarsi ad ogni edizione?”.”Ha bisogno di una revisione?” –oppure- “L’edizione 2008 ha assolto il compito di creare una piattaforma di lavoro e un laboratorio per tradurre le complesse geografie in mutamento? Deve/puo´avere ambizioni geopolitiche? Cosa si aspettano e cosa pensano i visitatori? Cosa ha determinato il flop del pubblico?” Quesiti suddivisi per gruppi distinti e discussi (in una prima fase) a porte chiuse. Analizzate le criticita´e concordate le risultanti, si e´potuto assistere ad un dibattito, anche se in qualche modo autoreferenziale. La sensazione e´stata quella di ascoltare commenti improntati ad esaminare tutte le componenti strutturali e concettuali di Manifesta, riservandosi la possibilita´di criticare anche cio´che e´stato visionato di persona. “Fortezza e´un luogo dove l’auspicata collaborazione sperimentale, si e´potuta verificare. L’edificio contenitore e´molto forte. La scelta di ospitare Manifesta in Trentino Alto Adige si e´avvalsa della disponibilita´di sedi, ricche di storie, il contributo geo-politico di Rovereto, Trento e Bolzano, la trans-culturalita´, ma anche due uffici organizzativi diversi (le due province, ndr) separati e partiti con tempi differenti. Sono tutti aspetti implosi. Dopo cipro c’e´stato un ripiegamento dell’arte verso le mostre”. La scorsa edizione e´stata annullata a tre mesi dall’inaugurazione per motivi politici. Una realta´lontana dalla nostra, ma il filo che la lega all’edizione in corso fino al 2 novembre, e´rappresentato dal tema discusso, quello del legame del territorio. Marco Baravalle, dei Magazzini del Sale di Venezia non ha avuto dubbi: “Sono scettico, pensando che le biennali possano dialogare, catalizzare il territorio che le ospita”. Antonio Grulli ha espresso il suo giudizio sulle mostre visitate: “Rovereto ha impostazione curatoriale poco interessante. Bolzano non mi piace, la trovo anch’essa meno interessante di altre sedi, le opere esposte tra loro non funzionano qui dentro (ex Alumix, ndr), anche se singolarmente hanno un loro valore. Non getto via tutto pero´”. Caterina Iaquinta dell’Universita´la Sapienza di Roma ha denunciato anche “la non piena collaborazione tra i quattro gruppi di curatori”. Chiara Agnello si e´chiesta anche se “le grandi biennali riescono a fare ancora ricerca in modo innovativo e quali sono i luoghi delle grandi mostre –citando Fortezza – il sito piu´aperto al confronto”. La sede del Palazzo delle Poste a Trento viene giudicata “impeccabile – da Elvira Tannini- quasi uno spazio mussale, ma e´un cliche´? Una metodologia che non azzarda piu´? Un segnale critico e´stato anche quello di chiedersi come mai Manifesta non abbia raggiunto le altre regioni. Ma Manifesta deve avere un ruolo locale o globale? Non ha dubbi Grulli:”La presa locale deve essere seria, ma bisogna saper guardare oltre” Elisa Tosoni assistente curatrice di Tabula Rasa, infine, si e´chiesta quali siano le relazioni tra Trento e Bolzano. “Prima di analizzare Manifesta, vanno analizzate le relazioni, e questo era il compito di Manifesta: i rapporti con le istituzioni, il pubblico e la crescita del consenso. Tutte ambizioni molto alte”. Ambizioni discusse a lungo.

Friday, September 5, 2008

Naključni osebni pogovori - Random Private Conversations 5-7 Sept.

Naključni osebni pogovori - Random Private Conversations
Milena Kosec, Career Contemporary artist, Ljubljana.
The artist talks with randomly chosen visitors on a free subject, however, the discussion usually focuses on the person’s life activities. Friday, September 5 to Sunday, September 7.
Tra venerdì 5 e domenica 7 settembre, Milena Kosec, Career Contemporary artist di Ljubljana, Slovenia, con l’aiuto di un’interprete, dialoghera` a ruota libera con dei visitatori della mostra. L’artista, scegliendo casualmente i suoi interlocutori, sviluppa la discussione senza avere in mente un soggetto predefinito, tendendo invece a concentrarsi sulle attività dell’individuo, spesso investendone la sfera personale. Attraverso questo contatto diretto con il pubblico dell’ex-Alumix, in un dialogo personale carico di spontaneità e sincerità in cui veste i panni di ascoltatrice, Milena Kosec esplora la dimensione delle relazioni interpersonali e della casualità. Altri aspetti caratterizzanti delle sue performance sono l’immaterialità, l’unicità di un momento, e l’irrepetibilità: senza note o documentazione, le uniche tracce lasciate da queste conversazioni rimangono infatti solamente impresse nella sfera delle memorie personali.
Per ulteriori informazioni:
Elisa Tosoni, Assistant Curator, Tabula Rasa
TEL +39.0471.414.987 FAX +39.0471.414 989 TABULARASA@MANIFESTA7.IT http://www.manifesta7.it/